Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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giovedì 1 novembre 2012

Ritratti del bimbominkismo: i Take That, i Precursori.

Stasera a XFactor si esibiranno cinque Pokemon, ovvero la boyband inglese One Direction. Non possiamo esimerci dal ricordare chi diede via al fenomeno....
I Take That (in ordine decrescente di ingrassamento dal 1996 a oggi: Gary  Barlow, Howard Donald, Robbie Williams, Jason Orange,Mark Owen): questa boyband, che pure si è sciolta appena prima dell’inizio dell’era Bimbominkia, è tuttavia da considerarsi come la Precorritrice di tutti i fenomeni bimbominkieschi successivi. Consci di ciò, i Cinque Cantori di Manchester hanno deciso di riunirsi giusto dieci anni dopo per realizzare ciò che sembrava impossibile a noi Osservatori Distaccati della Realtà: far sbimbominkiare le fan di allora e le adolescenti di oggi. Un caso unico.

              Foto di gruppo a fighetteria standard

De bighinning: Pianeta Terra, anni ‘90. Sollevati dal crollo del Muro di Berlino e dalla fine della minaccia del comunismo, i popoli dell’Occidente decidono di ridurre in poltiglia i cervelli delle Giovani Generazioni per creare una nuova razza di uomini docili ad ogni proposta consumistica e incapaci di pensiero critico. Sulla scia del più “insulso maschilismo” (citazione dai diari di Hello Kitty), il primo obiettivo da far cadere è la coscienza critica delle femmine del branco. Si procede dunque a sintetizzare in laboratorio un corredo genetico a base di peli di bue muschiato, suole di Clarks, gommapiuma, latte in polvere e mandarini scaduti, il tutto incrociato con pezzetti della bandiera inglese: dopo i falliti esperimenti con gente portoricana (i Menudo, la proto-boyband di cui faceva parte il mai dimenticato Ricky Martin) e americana (i New Kids On the Block, cinque Big Jim), si tenta con la brava gente di Britannia e il gioco riesce. Dalla Sala Macchine escono cinque scimmiotte canterine che si mettono a ballare più o meno a tempo. Al pubblico e a noi Osservatori Distaccati della Realtà si farà credere la storia di gente che un giorno si conobbe, si piacque, canticchiò canzoni e si propose alla casa discografica. Venne anche rinverdito il cliché: "Avevo davanti una carriera da calciatore, ho avuto un incidente, in ospedale mi hanno regalato una chitarra e sai com'è..."
Ultimo giorno del grest

De sadden saxess: per motivi tutt’ora ignoti, l’abbinata di cinque esseri completamente incapaci di fondersi artisticamente (un cicciotto rassicurante, un selvatico forestone, un bambolotto, un sorriso Durbans e uno gnomo) scatena tempeste ormonali ai quattro angoli del pianeta. Ben prima che internet e varie cose rendessero il mondo un tutt’uno interconnesso, ovunque i TT si esibiscono, gruppi di GG femminili e non solo fanno crollare teatri & stadi dimenandosi al suono di canzoni certamente orecchiabili, ma eseguite con stonature di notevole voluttà. Il Dovere di Cronaca ci impone di citarne alcune:
1)     Could it be magic: vabbe’, una cover, sai che fatica. Segni particolari: i TT cantano e ballano.
2)     Pray: tutti in spiaggia. Segni particolari: la gaiezza di mezzo mondo d’un colpo si svegliò.
3)    Relight my fire : discoteca truzza fa da sfondo a cinque TT che cantano e ballano. Segni particolari: Gheri Barlou è sempre più prossimo a diventare un ananas.
4)     Everything changes: Robbie canta e gli altri ballano. Segni particolari: carino, l’effetto dagherrotipo Old England...
5)     Sure: vestiamoci col centrotavola della zia. Segni particolari: trovato l’anello mancante tra l’uomo di Cro Magnon e Lucy.
In versione protestataria pro-carbonai dello Yorkshire

Perché definiamo costoro Precursori del Bimbominkismo? Vediamo un po’:
1)      Le copertine adesive di Cioè vengono monopolizzate dalle loro foto in atteggiamenti, come dire, conturbanti (chessò, mentre siedono su uno scoglio suggendo un Maxicono). E’ l’assalto all’edicola per appiccicare quella roba sul diario. L’estetica del pianeta comincia a risentirne. In compenso, Elton John si accorge di loro e CASUALMENTE decide di scrivere per loro un testo, in cambio di cosa non si sa.
2)      Si sentono fanciulle di famiglie-bene esclamare: “La mia vita senza Mark non ha senso, non posso immaginarmi lontana da lui”.
3)      Si leggono sui giornalini specializzati letterine deliranti del tipo: “Ho avuto un figlio da Jason, e adesso?”.
4)      Come replica alla precedente lettera, si legge la settimana dopo: “Brutta cessa stronza di m***a, Jason è solo mio, chiaro? E’ stato con me la sera dopo il concerto a Londra ed è stato bellissimo”. Se fosse esistito già allora il bimbominkiese, avremmo risparmiato spazio: “Brtt >.< ‘’, strnz dimm, io +J, va bn????”.
5)      Il problema di Howard? Le mutande strette.
6)      Ospiti di trasmissioni giurassiche condotte da Red Ronnie, questi qui fanno venire le sincopi alle ragazzine in studio, con intervento dei medici. Dice Red: “Ma perché diventate pazze da ricovero?”. Risposta: “Loro sono i nostri idoli, i nostri dèi”.
7)      Ospiti al Festival di Sanremo del 1994 , nessuno se li fila. Ospiti l’anno successivo, il teatro Ariston rischia il crollo per il delirio delle fans. Però vince Giorgia, Fiorello quinto, Patty Pravo ultima.      
Si deduce che è sciocco colpevolizzare le ragazzine di oggi, visto ciò che hanno combinato le loro zie.
Per una sabato sera in scioltezza

De craisis: il destino cinico e baro è però in agguato. I Popoli dell'occidente hanno capito che le boyband devono venir cambiate con una certa frequenza e sostituite da altre boyband uguali, ma col nome diverso, così, per dare l’illusione della novità nella continuità, che è poi l’arma principe di ogni teoria consumista. Detto in poche parole: “Consumate sempre, non cambiate mai”. Già si profilava all’orizzonte la minaccia americana dei Backstreet Boys, mentre dalla verde Irlanda sorgeranno i Boyzone , l’Italia però ci metteva del suo coi quotatissimi Ragazzi Italiani. Che fare? Il video di Back For Good, in cui i Cinque cantano nel grigiore più totale, Robbie è rasato come una melanzana e Howard fa la doccia in strada, non basta. Ebbene, dopo 8 milioni di interviste in cui i TT millantavano di essere amici da sempre, di volersi bene come fratelli, ecc. ecc., a fine giugno 1995 Robbie Williams annuncia il suo abbandono, affermando tra l’altro di non aver mai apprezzato i suoi compagni (che nelle interviste aveva sempre definito “carini e sensibili”) e di tenere i premi vinti con la band su una mensola del bagno. Dopo tale finezza, le redazioni di MTV prima e della CNN poi sono prese d’assalto dalle telefonate di gente disperata. L'addio di Robbie ha però il suo effetto maggiore in Italia, dando di fatto l’avvio alla pre-Era Bimbominkia: sabato 15 luglio 1995, mentre in Bangladesh la gente muore alluvionata e in Ruanda si stermina un milione di persone (aaaahhhhh, moralismo....), i Take That Fan Club dello Stivale organizzano non una, bensì DUE manifestazioni con corteo, una a piazza del Duomo a Milano, l’altra a Piazza del Popolo a Roma, per convincere Robbie a restare. Si vedono sfilare Giovani Generazioni di femmine con striscioni come alle manifestazioni contro il terrorismo e la mafia: urla, pianti, cantate in coro di Relight my fire, “Robbie nooooooooooo!!!!”: vi ricorda niente? I TG della sera dedicano servizi al fenomeno. Le Thatters, intervistate, tengono a precisare che il cinque per cento della quota d’iscrizione al club (500 lire dell’epoca) viene devoluto in beneficenza. Ebbene, Nativi Digitali di oggi, un inchino a costoro: voi siete nati lì.
Non voglio diventare come quella cosa lì!

De declino: ma Robbie è irremovibile, sbatte la porta e ciao. Riemergerà l’anno successivo cantando Freedom di George Michael e dando fondo a tutto il suo campionario di smorfie da Sbrodolino con la masticazione inversa. Che il suo addio sia una mossa pilotata per mantenere alta l’attenzione intorno alla band, è fuor di dubbio. Ah, sì. Ma i quattro mengoli, orfani della loro mascotte schiaccia- e- suona, sono disorientati. Allora, l’ideona: tornare per la millemillesima volta a Sanremo, con Pippo Baudo che aveva già pronte le cucce, cantando How Deep Is Your Love dei Bee Gees e annunciare lo scioglimento definitivo della band. Silenzio. I Quattro ex Cinque, girato l’allusivo video Never Forget, salutano fans e amanti vari il Venerdì santo del 1996, informandoci peraltro in uno special di MTV che Howard ha una tartaruga a cui è molto affezionato (seguono ridicoli tentativi di carriere solistiche, con fugace apparizione di Mark a Sanremo 1997 – e quattro!!- ma puf, morta lì).    
Di necessità virtù

Ten iars leiter: a causa di un guasto alle celle di ibernazione di MTV, Gary, Howard, Jason e Mark ritornano in vita, riacquistando subito l’età che dovrebbero avere. Nonostante evidenti prolassi, stempiature imbarazzanti, rughe profonde e denti gialli, i Quattro ex Cinque ricominciano a cantare, riagglutinando a sé anche Robbie, che nel frattempo è entrato e uscito da cliniche di qualsiasi tipo, credendo peraltro di esser in contatto con gli alieni. E qui, il mistero: i loro album vendono come prima, i tour sono sold out come prima, le fan si sdilinquiscono come prima. Solo che loro sono molto peggio di prima, ballano e cantano, ma danno quella tipica impressione di caffettiera vecchia in difficoltà, che pure sembra non colpire le Giovani Generazioni. Madri e figlie vanno al medesimo concerto e si sbracciano all’unisono. S’impone una riflessione, impregnata ovviamente di Spocchia: sorvolando sul fatto che non è in linea di principio impossibile che una bimbominkia d’oggi vada in deliquio per un quarantenne sovrappeso, stupisce la regressione materna, che porta ad avere coppie madre-figlia che si recano a concerto come due amiche coetanee. La realtà e che, dalla metà degli anni '80, la gioventù non è cambiata, le linee consumistiche sono suppergiù le medesime, i modelli estetici cambiano, ma di poco (dalla capigliatura cotonata alle extension, per dire). Per non parlare della musica pop, ferma a modelli base che si ripetono ormai da trent’anni. Sì, vabbe’, oggi c’è il web, emule, lo smartphone, ecc. ecc., ma queste cose cambiano solo il modo di fruizione dei prodotti massmediatici, mentre i "contenuti" dei prodotti restano i medesimi di prima (la trama di Avatar andava bene anche per Balla coi lupi); allo stesso modo, adulti non cresciuti si comportano coi loro figli da ragazzini, sia perché l’orizzonte culturale li ha spinti a non crescere, circondando loro e i figli degli stessi stimoli, sia perché mantenere un po’ di bimbominkia inside dà l’idea che il tempo non sia passato, che la cara e perduta gioventù sia ancora lì, o almeno il suo profumo. Ecco perché siamo un Paese alla deriva: non accettiamo di fare il nostro Tempo (BUM!!).
"You really wanted to riprendervi quel pagliaccio?" ."Yes, His Majesty, non sa che spasso quando suona il sax col naso!"

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